maxcanale |
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| E' difficile al giorno d'oggi sfuggire alle contaminazioni. Hai notato, gentile Maurizio, che nel tuo breve scritto sono presenti molti (percentualmente) vocaboli stranieri? Sicilianismi, inglesismi (si dice così?) francesismi, ecc. La lingua che parliamo si arricchisce sempre più di nuovi termini (sono nuovi o riciclati?), e altri ne escono. Lo scopo è quello di migliorare la comunicazione, renderla più economica, diretta, efficace. Una spinta ulteriore a questo meccanismo di assorbimento e rilascio linguistico è data dalle nuove tecnologie. Il linguaggio (o gergo?) giovanile è ricchissimo di neologismi, di mezze parole e quant'altro (sms docet!). Cosa possiamo fare per controllare il fenomeno? Poco o nulla. I fenomeni linguistici sono per loro natura incontrollabili. I puristi del Vocabolario della Crusca, hanno già da tempo perso la battaglia. E allora? Nel nostro piccolo, però, possiamo fare molto. Dobbiamo partire sempre dal libro, magari da quello di testo, usare le risorse tecnologiche, per poi ritornare al libro. Il libro non è stato abolito, anzi. I dati statistici sono confortanti: si assiste ad un recupero, da parte dei giovani, del libro o meglio della sua lettura. Nella mia realtà scolastica, il collega bibliotecario mi ha comunicato recentemente che il numero dei libri dati in prestito è aumentato. EVVIVA. Massimiliano Canale
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